Gli esiti del concorso di progettazione visti da un membro della giuria

di ROBERTO DINI

La sezione del Club Alpino Italiano “Fiamme Gialle”, istituita da oltre un cinquantennio presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN), si è occupata per alcuni decenni della gestione di tre bivacchi alpini (“Fiamme Gialle”, “Renato Reali” e “Aldo Moro”), collocati nell’area prossima alla Scuola e al dipendente Corso di addestramento alpino di Passo Rolle.

Tali strutture, realizzate secondo il modello “Apollonio” prodotto dalla Fondazione Berti, hanno negli anni fornito supporto alle attività addestrative dell’Istituto, e sono state un punto di appoggio per numerosi alpinisti ed escursionisti.

Nel 2020, in occasione del centenario dell’Istituto, la sezione ha bandito un concorso di progettazione per il rifacimento dei bivacchi con l’obiettivo di ripristinare la funzionalità delle vecchie strutture, ormai obsolete, e nel contempo identificare una nuova immagine di bivacco rappresentativa del corpo.

L’iniziativa, sostenuta dagli enti locali come il Comune di Primiero San Martino di Castrozza, il Comune di Predazzo, la Magnifica Comunità di Fiemme, il B.I.M. Adige e il B.I.M. Brenta, è stata avviata grazie al patrocino della Società Alpinisti Tridentini, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento, della Fondazione Dolomiti UNESCO e di Trentino Marketing.

La Sezione ha ritenuto opportuno individuare un nuovo bivacco che non stravolgesse la funzionalità originaria di tali strutture, e cioè quella di ricovero di emergenza e occasionale, ma che facesse proprie anche altre istanze come il corretto inserimento ambientale, la qualità spaziale e architettonica, il comfort, l’adozione di sistemi di costruzione sostenibili, contenendo altresì i costi per la realizzazione e la manutenzione nel tempo.

Il concorso di progettazione, che si è svolto in due fasi, ha visto nella prima la partecipazione di 174 progettisti, da cui sono state ammesse al secondo grado le 5 soluzioni ritenute più coerenti con gli obiettivi designati.

La commissione giudicatrice, composta da sette membri (Sergio Giovanni Lancerin, presidente del CAI Sezione Fiamme Gialle, Comandante della Scuola Alpina della Guardia di Finanza; Riccardo Giacomelli, presidente della Commissione centrale rifugi ed opere alpine del CAI; Roberto Dini, professore associato in Composizione architettonica e urbana al Politecnico di Torino, direttore del Centro di ricerca “IAM-Istituto di architettura montana” presso lo stesso Politecnico; Enrico Franchini, Servizio Turismo e Sport della Provincia autonoma di Trento; Giorgio Behman dell’Elmo, incaricato Ufficio Tecnico Magnifica Comunità di Fiemme; Massimo Casagrande, vicepresidente della sezione CAI di Auronzo di Cadore; Gabriele Tisi, rappresentante del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza – Corso Addestramento Alpino Passo Rolle), ha concluso i lavori il 27 aprile scorso, individuando la seguente graduatoria.

1. Arch. Raffaele Cetto
Il progetto (anche nell’immagine di copertina), che ben si presta alla modularità necessaria all’inserimento nei tre luoghi di posa, reinterpreta la tipologia del bivacco fisso tradizionale pur introducendo diversi dispositivi che ne innovano l’immagine, la funzionalità ed il rapporto fra spazio interno e paesaggio. Esso presenta un’interessante organizzazione dell’impianto distributivo che rilegge l’impostazione dei bivacchi preesistenti integrandoli con una zona giorno ed un accesso laterale che permettono funzionalità ed al contempo una piacevole vivibilità della zona refettorio.

 

2. Arch. Matteo Basso, Arch. Chiara Becciu, Ing. Francesco Mezzarobba
Il progetto sembra voler sviluppare il tema del volume dalle geometrie astratte inserito nel contesto circostante. La raffinata ricerca nell’organizzazione degli spazi interni permette di ottimizzare la capacità del volume, garantendo una minima impronta al suolo.

 

 

 

3. Arch. Chiara Tessarollo, Arch. Facundo Arboit
Il progetto sembra voler reinterpretare il carattere essenziale ed al contempo iconico del bivacco, attraverso una configurazione semplice ma efficace ed un’inedita organizzazione degli spazi interni connotata da un elevato grado di flessibilità in ordine ai potenziali livelli di affollamento della struttura.

 

 

4. Arch. Francesco Rigon, Arch. Margherita Simonetti, Arch. Alvise Rittà Ziliotto, Arch. Anna Franchini
Una proposta dal forte valore evocativo che richiama le forme dei bivacchi preesistenti introducendo al contempo delle variazioni formali volte a migliorare il rapporto con l’esterno (ad esempio attraverso le sedute e l’attacco a terra), e l’abitabilità interna con l’uso della luce e delle aperture.

 

 

5. Ing. Andrea Barla
Il progetto si caratterizza per l’elevato valore iconico e per la sua capacità d’innovare in modo originale la soluzione tipologica del bivacco a sviluppo verticale con un approfondito studio della sezione come matrice generativa della composizione.

 

 

 

 

 

La commissione ha inoltre assegnato delle menzioni speciali ad altri 5 progetti che hanno elaborato soluzioni e suggestioni particolarmente meritevoli.

Con la chiusura del concorso sono state avviate le fasi necessarie all’ottenimento dei pareri edilizi ed alla formalizzazione dei finanziamenti, con l’obiettivo di realizzare le opere entro il 2024. La fase realizzativa dei nuovi bivacchi – comprensiva della rimozione degli esistenti – sarà finanziata dalla Provincia Autonoma di Trento, dal CAI e da altri enti del territorio.

Articolo precedenteRifugio, non basta la parola
Articolo successivoSe una sera d’autunno in un rifugio…